Per cui la mostra trascorrerà dalle esperienze fondamentali di Lorrain e Poussin nel XVII secolo per documentare il passaggio dal falso al vero della natura, per andare poi nell’Olanda sempre seicentesca di Van Ruisdael, Van Goyen e Hobbema tra gli altri. Per incontrare quindi subito alcuni artisti che sono stati pietre miliari per la nuova immagine della natura. Come diranno bene talune vicende successive, nel Settecento e ancora nell’Ottocento. Per il Settecento si è scelta prima la sosta su Pannini e poi un suggestivo, e importante, affondo veneziano tra Canaletto, Bellotto e Guardi a sintetizzare la meravigliosa età della veduta.
Per entrare poi nel XIX secolo, con le figure imprescindibili di Turner, Constable e Friedrich, coloro che ridisegnano l’idea della natura entro il nuovo spirito romantico. I vari realismi porteranno quindi la mostra tra la Francia di Barbizon, la Scandinavia, l’Est Europa e l’America della Hudson River School. Fino a che giunge Monet a rovesciare, utilizzando dapprima gli elementi proprio del realismo, il concetto di paesaggio dipinto. E lasciandosi così affiancare dai compagni impressionisti e post impressionisti, da Renoir a Sisley, da Pissarro a Caillebotte, da Degas a Manet. Per giungere alle esperienze fondamentali di Van Gogh, Gauguin e Cézanne.
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