Diga del Vajont

Storia del Disastro del Vajont

Il disastro del Vajont avvenne la sera del 9 ottobre 1963, alle ore 22:39, e causò la morte di 1.910 persone, distruggendo completamente il paese di Longarone e spazzando via diverse frazioni limitrofe (come Pirago, Rivalta, Villanova e Faè) in provincia di Belluno.

1. La Costruzione

La diga fu costruita tra il 1956 e il 1960 dalla SADE (Società Adriatica di Elettricità), con l'obiettivo di realizzare un grande bacino idroelettrico. L'opera è un capolavoro di ingegneria strutturale: un arco-gravità sottile, alto 261,6 metri, che all'epoca era la diga più alta del mondo nel suo genere. Tuttavia, fu edificata in una gola carsica con forti criticità geologiche, in particolare sul versante settentrionale del Monte Toc (il cui nome significa in dialetto "marcio" o "guasto").

2. Le Avvisaglie e gli Errori Umani

Fin dai primi riempimenti dell'invaso (collaudi del bacino), il versante del Monte Toc mostrò segni di instabilità, con scosse sismiche, fessurazioni e, soprattutto, una grande frana che precipitò nel bacino il 4 novembre 1960.

Nonostante gli studi geologici avessero evidenziato l'enorme dimensione di un'antica paleofrana dormiente sulla montagna, la SADE (poi ENEL) e gli esperti incaricati non compresero o sottovalutarono la gravità della situazione e la velocità potenziale del cedimento. Si tentò di gestire il fenomeno abbassando e innalzando gradualmente il livello dell'acqua nel bacino, in una manovra che si rivelò fatale. Gli appelli e le proteste della popolazione locale (in particolare degli abitanti di Erto e Casso) rimasero inascoltati.

3. La Tragedia

Il 9 ottobre 1963, una massa stimata tra i 260 e i 270 milioni di metri cubi di roccia del Monte Toc franò interamente nel bacino artificiale, precipitando a una velocità stimata di circa 100 km/h.

Questo enorme volume di roccia spostò quasi istantaneamente una massa d'acqua equivalente, generando tre effetti:

1- Una parte dell'acqua risalì il versante opposto fino al paese di Casso e Erto, causando danni e vittime.

2- Una seconda, gigantesca onda (stimata in oltre 250 metri di altezza) scavalcò il coronamento della diga e si riversò con violenza inaudita nella gola del Vajont, raggiungendo e cancellando in pochi minuti i paesi di Longarone e le sue frazioni, e causando danni fino al paese di Termine di Cadore, lungo il fiume Piave.

3- La diga in sé, pur venendo sovrastata e danneggiata, resistette strutturalmente all'impatto, rimanendo intatta.

Il disastro è oggi considerato uno degli esempi più tragici di catastrofe "annunciata" causata da una combinazione di fattori naturali avversi e gravi errori di valutazione umana e ingegneristica.

Come Visitare la Diga del Vajont Oggi

Oggi la Diga del Vajont e i luoghi circostanti sono un Monumento Nazionale e un importante centro di educazione e memoria.

La visita è gestita dal Parco Naturale delle Dolomiti Friulane (anche se l'area di Longarone è in Veneto, la diga è nel comune di Erto e Casso, in provincia di Pordenone, Friuli-Venezia Giulia).

Modalità di Visita

È possibile visitare il sito attraverso diverse modalità, quasi sempre accompagnati da personale qualificato:

1. Visita Breve al Coronamento della Diga (50 minuti circa):

- Prevede la camminata lungo la parte superiore della diga (coronamento).

- Una guida illustra la storia dell'opera, le cause della tragedia e i segni visibili della frana sulla parete opposta del Monte Toc.

- È il percorso più comune e richiesto.

2. Visita Guidata ai Luoghi della Memoria (2 o 3 ore):

- Un tour più approfondito che, oltre al coronamento, include i luoghi simbolo del disastro come il Centro Visite di Erto e Casso e l'area circostante la diga, con l'obiettivo di comprendere meglio il contesto storico e sociale dell'epoca.

Informazioni Utili per la Visita

- Punto di Partenza: Le visite guidate partono solitamente dal Piazzale della Chiesetta Commemorativa adiacente alla Diga (località Erto e Casso).

- Prenotazione: La prenotazione online è generalmente consigliata, specialmente nei periodi di alta stagione (estivi) o in concomitanza con ricorrenze importanti come l'anniversario del 9 ottobre.

- Avvertenze: Il percorso sul coronamento non è adatto a chi soffre di vertigini o crisi di panico. È obbligatorio indossare calzature comode.

- Anniversario (9 ottobre): In questa data, la visita alla diga è spesso gratuita e accompagnata da eventi e celebrazioni commemorative.

Consiglio aggiuntivo: Per completare l'esperienza, è possibile visitare il Museo di Longarone "Attimi di Storia" nella nuova Longarone, che raccoglie documenti, foto e testimonianze dirette della tragedia e della ricostruzione.

Newsletter X

Non perderti le migliori offerte della settimana!
Lascia qui la tua email per ricevere ogni settimana le offerte più interessanti e uniche!